Libri
Disegnare colorare costruire
“Disegnare, colorare, costruire” è una collana ideata e diretta da Bruno Munari, edita da Zanichelli a partire dalla fine degli anni 70.
Bruno Munari la introduce così:
“Questa collana nasce con l’intento di aiutare gli insegnanti delle scuole elementari, nel loro lavoro di informazione degli elementi del linguaggio visivo. Questi libretti hanno anche lo scopo di evitare gli stereotipi che si trovano nei disegni infantili.
L’informazione verrà sempre svolta in modo logico e semplice. Questi libretti possono anche servire a chi si accinge per la prima volta a disegnare o a dipingere.” Bruno Munari
Nella collana:
- Disegnare un albero – Bruno Munari
- Disegnare una persona – Rinaldo Donzelli
- Disegnare una casa – Roberto Lanterio
- Disegnare il sole – Bruno Munari
- Colorare il cielo – Renate Eco
- Disegnare un paesaggio – Coca Frigerio
- Disegnare un fiore – Marielle Muheim
- Disegnare l’acqua – Metta Gislon
- Alberi disegnati dai bambini – Roberto Pittarello
- Con un foglio di carta – Marielle Muheim
Disegnare un albero
Bruno Munari, DISEGNARE UN ALBERO, Corraini Editore, 2004 ( I ed. 1978 )
“L’albero ramifica, man mano che passano gli anni e il suo tronco diventa sempre più grosso, i rami sempre più numerosi. (…)
L’albero può ramificare in vari modi, dividendosi in due, in tre, in più rami. (…)
Il ramo che segue è sempre più sottile di quello che lo precede.
Disegnare una persona
Rinaldo Donzelli, DISEGNARE UNA PERSONA, Zanichelli Editore, 1979
“Prendiamo adesso un grande foglio di cartoncino e disegnamogli sopra una quadrettatura che occupi tutto il foglio. (…) La regola della quadrettatura del foglio serve solo per avere una base di inizio del disegno ma poi sarete voi a decidere come fare la figura, variando il modello classico. La dimensione dei quadretti del reticolo è a piacere. (…) La regola dice poi che non va usata in modo pedestre ma con fantasia. Adesso che abete capito insegnatelo agli altri.”
Disegnare una casa
Roberto Lanterio, DISEGNARE UNA CASA, Zanichelli Editore, 1979
“In ogni parte del mondo, quindi, la gente costruisce le case con i materiali che trova sul posto, per ripararsi dal freddo, dal troppo caldo, dalla pioggia, dalla neve, dal vento e anche dagli animali. Le case della gente sono quindi tutte diverse come è diversa la gente e come sono diversi i luoghi dove la gente vive”.
Disegnare il sole
Bruno Munari, DISEGNARE IL SOLE, Corraini Editore, 2004 ( I ed. 1980 )
“Ma in quanti modi si può disegnare e colorare il sole? (…) Un sole fatto con i colori a tempera e col pennello, un sole disegnato con i pastelli, uno a pallini.
Un sole dipinto con le dita, un altro con i gessetti, un sole tutto a puntini fatto con il pennarello.
Ma in quanti modi si può disegnare e colorare il sole? Forse con la penna a sfera? Con le carte ritagliate? Con i pastelli gialli e rossi”?
Colorare il cielo
Renate Eco, COLORARE IL CIELO, Zanichelli Editore, 1981
“Il cielo è sempre blu? (…) Il cielo piò avere tante forme diverse, se lo guardiamo dall’interno di un luogo chiuso, dalla finestra, da un tubo, dal buco della serratura, dalle fessure di una porta vecchia o stando davanti a un grattacielo”.
Disegnare un paesaggio
Coca Frigerio, DISEGNARE UN PAESAGGIO, Zanichelli Editore, 1982
“Scoprire il paesaggio significa principalmente saper vedere: esso sarà grande o piccolo, non secondo le sue reali misure ma secondo l’inquadratura in cui noi lo imprigioniamo. Imparate perciò a catturare le immagini, da lontano o da vicino, il gioco non cambia”.
Disegnare un fiore
Marielle Muheim, DISEGNARE UN FIORE, Zanichelli Editore, 1982
“Nei prati, lungo le strade di campagna, negli orti, nei giardini, persino negli angoli dimenticati dei parcheggi, dappertutto ci sono fiori e sappiamo che ognuno ha un suo nome e sue precise caratteristiche. Per conoscerli bisogna guardarli, osservarli, disegnarli”
Disegnare l'acqua
Metta Gislon, DISEGNARE L’ACQUA, Zanichelli Editore, 1984
“Disegnare l’acqua, si fa presto a dirlo ma quale acqua possiamo disegnare? Per disegnare una grande distesa di acqua calma basta una linea orizzontale: sopra c’è il cielo e sotto tutta acqua. Quanta acqua”!
Alberi disegnati dai bambini
Roberto Pittarello, ALBERI DISEGNATI DAI BAMBINI, Zanichelli Editore, 1985
“Proviamo a fare un albero che non c’è nel libro. (…) Non occorre fare grandi discorsi ai ragazzi per spiegare una nuova tecnica. Semplicemente davanti a loro faccio qualche prova per mostrare come si fa”.
Con un foglio di carta
Marielle Muheim, CON UN FOGLIO DI CARTA, Zanichelli Editore, 1988
“Solo fogli di carta. Che cosa possiamo fare, se abbiamo voglia di inventare delle forme e delle immagini e non troviamo né matite, né pennarelli, né pastelli, né colori a tempera?
Abbiamo a disposizione solo dei fogli di carta bianca molto comune (…)”.
Giocare con l'arte
Sperimentata per tre mesi nel 1977 alla Pinacoteca di Brera di Milano con qualche migliaio di bambini delle scuole elementari, verificata in incontri e riunioni e corsi con qualche centinaio di insegnanti anche di altre città, questa didattica per l’educazione alla comunicazione visiva, prende ora corpo in una collana che porta lo stesso nome del Laboratorio per bambini di Brera.
Lo scopo di questa collana è quindi quello di diffondere maggiormente questo nuovo modo di insegnare l’arte visiva, per tutti coloro che sono interessati a questo metodo. Ogni quaderno di questa collana avrà un solo argomento che sarà trattato in modo graduale, progressivo ed esauriente. Verrà dato il massimo dell’informazione visiva e verbale, verrà precisato ogni argomento, verrano spiegate le tecniche e i modi di comunicazione dell’informazione a livello infantile. Si chiede agli insegnanti di non far copiare gli esempi ma di continuare gli esperimenti, inventandone di simili, perché ognuno possa scoprire altre possibilità di comunicazione visiva, e in questo modo stimolare e sviluppare le singole personalità. Le tecniche e le regole spiegate, in questi quaderni, sono ricavate da opere d’arte visiva di ogni epoca e di ogni luogo.
I segni
Coca Frigerio, I SEGNI, Zanichelli Editore, 1979
“Ogni disegnatore inventa un suo segno che caratterizza i suoi disegni. Quanti segni ci sono? Con quali mezzi si fanno?
Il rosso
Renate Eco, IL ROSSO, Zanichelli Editore, 1979
I pomodori sono rossi ma due pomodori non sono ugualmente rossi, uno è più chiaro e l’altro è più scuro. Il rosso dei ravanelli è un altro rosso ancora, le ciliegie sono rosso scuro, le rose sono rosa ma di tanti rosa diversi e anche rossi diversi. L’arancione è un rosso che contiene anche un poco di giallo, il mattone è un color rosso mattone.
… Ma quanti rossi ci sono? Non è il caso di arrossire! Per conoscere tutti i rossi non c’è di meglio che pasticciare con i vari colori, con le dita o con il pennello, manipolando i colori rossi, mescolandoli tra loro, appariranno quasi tutti. Come insegna questo libretto”.
I formati
Marielle Muheim, I FORMATI, Zanichelli Editore, 1979
“Un foglio stretto e lungo, un foglio più stretto e più lungo, un foglio triangolare, un foglio ovale, un foglio a mezzo disco, un foglio a trapezio. Oppure un foglio strappato di una forma indefinibile ma che a guardare bene, girandolo in mano, sembra una testa di cane: basta metter gli occhi e il segno della bocca. Ecco fatto. I formati doversi dei fogli stimolano l’immaginazione dei bambini. Il solito foglio formato album blocca la fantasia e crea gli stereotipi”.
Il divisionismo
Metta Gislon, IL DIVISIONISMO, Zanichelli Editore, 1980
“Ma tu cosa stai facendo?” Chiese l’intervistatrice televisiva a un bambini intento a giocare con i punti di colore nel Laboratorio per bambini al Museo di Brera.
“Faccio il divisionismo” rispose il bambino.
“Ma tu sai che cosa è il divisionismo’” e il bambini rispose guardandola negli occhi:”Si mettono tanti puntini di colori diversi, tutti vicini, poi si guarda da lontano e si vede un colore che non c’è.”.
Cosa volete che vi dica di più”?
Le texture
Tonino Milite, LE TEXTURE, Zanichelli Editore, 1980
“La buccia dell’arancia, l’intonaco sul muro, la carta millimetrata, la grattugia, la lima, la carta vetrata, sono riconoscibili da chiunque per la caratterizzazione delle loro superfici: queste sono le texture. Chiamiamo texture quelle superfici caratterizzate omogeneamente da una moltitudine di micro elementi. Questi elementi possono essere puntini, righe, quadratini, piccole strutture irregolari come i granelli di sabbia o i pori della pelle, disposti uniformemente su tutta la superficie”.
Il laboratorio per bambini a Brera
Bruno Munari, IL LABORATORIO PER BAMBINI A BRERA, Zanichelli Editore, 1981
“Il progetto e la storia del primo laboratorio Giocare con l’arte. Non un parcheggio per bambini ma un nuovo metodo per sperimentare e conoscere piacevolmente diverse tecniche per la comunicazione visiva.”Guarda bene tutto, prendi quello che vuoi, fa quello che ti viene in mente”.
Il laboratorio per bambini a Faenza
Bruno Munari, IL LABORATORIO PER BAMBINI A FAENZA, Zanichelli Editore, 1981
“Un laboratorio per la conoscenza delle tecniche elementari della ceramica. Un esempio di laboratorio permanente, strettamente collegato al Museo Internazionale delle Ceramiche, al servizio delle scuole elementari e dei cittadini”.
I laboratori tattili
Bruno Munari, I LABORATORI TATTILI, Corraini Edizioni, 2004 ( I ed. 1985 )
“Laboratori tattili per conservare un senso che di solito viene trascurato, per conoscere i valori tattili e per imparare anche a comunicare le sensazioni”.
I laboratori di Flora Viale a New York
Flora Viale, I LABORATORI DI FLORA VIALE A NEW YORK, Zanichelli Editore, 1989
Flora Viale applica il metodo Munari nei suoi laboratori per bambini che organizza nei musei americani.
I laboratori teatrali di Coca Frigerio
Coca Frigerio, I LABORATORI TEATRALI DI COCA FRIGERIO, Zanichelli Editore, 1991
Spunti e proposte dettate dall’esperienza per progettare costumi, scene e addobbi per spettacoli.
Il laboratorio di Lidia Urani a Rio de Janeiro
Lidia Urani, IL LABORATORIO DI LIDIA URANI A RIO DE JANEIRO, Zanichelli Editore, 1992
Quaderni di Design
La collana, dedicata in particolare a insegnanti e studenti di educazione tecnica, educazione artistica e design, è un prezioso e stimolante strumento di consultazione per chiunque si interessi alla formazione della cultura di oggi. I singoli volumi ampiamente illustrati, hanno per argomento i punti nodali della progettazione: l’aspetto fisico e psicologico del progetto, l’informazione tecnologica e culturale relativa a materie e strumenti, la metodologia progettuale, la costruzione di modelli, l’indagine su forme e fenomeni naturali, le regole di coerenza formale, il linguaggio tecnico e la comunicazione visiva.
Textures
Corrado Gavinelll, TEXTURES. La caratterizzazione visiva e tattile delle superfici, 1976
“Le superfici dei materiali subiscono trattamenti speciali secondo le necessità pratiche ed estetiche.nel campo dei tessuti le textures sono: il velluto, il raso, la garza, il velo, la spugna, il tweed ecc. nel campo dei metalli le zigrinature o stampatore a piccoli, fitti rilievi, geometrici e no.
Anche nel campo delle pietre e degli intonaci si trovano molti esempi di textures. Nel vetro, nella carta, nel legno, per tutte le materie esiste un trattamento che ne caratterizza visivamente la superficie.
In natura le textures sono la buccia dell’arancia, i pori della pelle, le cortecce degli alberi ecc. Un capitolo del volume è dedicato agli esercizi: dalle textures nascono effetti di moirè, specialmente con la sovrapposizione di retini e reticoli industriali.
La scoperta del Triangolo
Bruno Munari, LA SCOPERTA DEL TRIANGOLO. PIU’ DI CENTO NOTIZIE ILLUSTRATE SUL TRIANGOLO EQUILATERO, 1976
“Il triangolo equilatero come forma basilare e generatrice di strutture a due e tre dimensioni. Il triangolo equilatero in natura: nei vegetali nelle strutture più stabili, nei cristalli di neve e in certi minerali. Il triangolo equilatero nell’arte e nei fenomeni scientifici. La modulazione triangolare dello spazio come struttura progettuale. Triangoli equilateri con tutti e tre gli angoli retti”.
Ricerca e progettazione di un simbolo
Noorda, Bob, Sambonet, Roberto, Tovaglia, Pino, Munari, Bruno (contrib.)
Gasperini, Pietro, Lupi Italo, Verrecchia Massimo, RICERCA E PROGETTAZIONE DI UN SIMBOLO. UNA METODOLOGIA PROGETTUALE GRAFICA, 1977
“Un esempio di metodologia progettuale grafica. Il lavoro professionale del progettista, spiegato in tutte le sue fasi operative: la precisazione del tema, la raccolta dei dati, l’analisi dei dati raccolti, le prime proposte interne, la verifica delle proposte, le ricerche storiche, la progettazione del simbolo, la sua strutturazione armonica, i modelli di applicazione”.
Xerografie Originali
Bruno Munari, XEROGRAFIE ORIGINALI. Un esempio di sperimentazione sistematica strumentale, 1977
“Un esempio di sperimentazione strumentale sistematica e non finalizzata. La conoscenza dello strumento e delle sue possibilità. Le prime sperimentazioni casuali, i limiti dello strumento, i pattern di base, le copie elettrostatiche, l’eleborazione delle copie, la lettura dei segni in movimento, prime verifiche e classificazioni dei risultati. L’uso dei vetri stampati per deformare le immagini. Le sequenze di immagini. L’uso dei pattern trasparenti e dei retini commerciali. Le Xerografie originali a colori ottenute con disegni di base in bianco e nero. Il confronto di una xerografia originale e la sua fotocopia”.
Modelli di geometria rotatoria
Giorgio Scarpa, MODELLI DI GEOMETRIA ROTATORIA. I moduli complementari e le loro combinazioni, 1978
Sezionare una forma basilare, un quadrato o un triangolo, in due o più pezzi, ruotare questi pezzi sul piano fino a combinarli in altro modo: si ottengono nuove forme che, a loro volta si combinano con altre simili.
Di tutte queste combinazioni e rotazioni di elementi di forme nascono ancora altre formiche, a prima vista sembrano molto complesse, in realtà tutto diventa molto semplice, quando si conosce la regola. Giorgio Scarpa mostra in questo libro tutti i procedimenti logici per ottenere nuove forme a due e tre dimensioni. La conoscenza di questi processi aiuta la formazione di un pensiero progettuale più attivo e inoltre, fa capire meglio certi aspetti di forme naturali nate dalla rotazione di elementi modulati. L’arancia è una sfera la cui forma nasce dalla rotazione dei moduli a forma di spicchio, attorno a un asse rettilineo.
La scoperta del quadrato
Bruno Munari, LA SCOPERTA DEL QUADRATO. PIU’ DI TRECENTO CASI DI TUTTO CIO’ CHE HA UNA RAGIONE DI ESSERE QUADRATO. 1978
“Il quadrato come modulo spaziale a due dimensioni, come superficie sulla quale artisti di ogni epoca hanno indagato alla ricerca di strutture e regole armoniche. Il quadrato come generatore di strutture entro le quali cinesi, arabi e persiani hanno costruito le più raffinate decorazioni. Il quadrato come generatore della spirale logaritmica. Il quadrato in natura nella pirite cubica dell’Isola d’Elba e nei cristalli. Il quadrato e il cubo come spazi di sperimentazione dei nuovi operatori visuali. I quadrati magici e i quadrati diabolici.. Il quadrato nella matematica, nella geometria, nei culti, nei giochi. L’infinito è un quadrato senza angoli”.
La scoperta del Triangolo
Bruno Munari, LA SCOPERTA DEL TRIANGOLO. PIU’ DI CENTO NOTIZIE ILLUSTRATE SUL TRIANGOLO EQUILATERO, 1976
“Il triangolo equilatero come forma basilare e generatrice di strutture a due e tre dimensioni. Il triangolo equilatero in natura: nei vegetali nelle strutture più stabili, nei cristalli di neve e in certi minerali. Il triangolo equilatero nell’arte e nei fenomeni scientifici. La modulazione triangolare dello spazio come struttura progettuale. Triangoli equilateri con tutti e tre gli angoli retti”.
I Pieghevoli
Enrichetta Ritter, | PIEGHEVOLI. RACCOLTA DI OGGETTI PROGETTATI PER RIDURRE IL LORO INGOMBRO, 1980
“Sono moltissimi questi oggetti pieghevoli che noi usiamo o che sono attorno a noi: dal ventaglio al paravento, dal temperino alla scala portatile, dall’ombrello al trittico. Poi ci sono moltissime sedie e poltroncine pieghevoli, tavoli e sgabelli, mobili da campeggio, piccoli o grandi oggetti fino ai pannelli solari dei satelliti. E il leggio a treppiede dell’orchestrale? Ma quanti sono? E perché si fanno pieghevoli?
Per ridurre l’ingombro, per favorire il trasporto, per facilitare l’immagazzinaggio. Allora è un problema di design anche questo”.
Scrittura Attiva
Ugo Carrega, SCRITTURA ATTIVA, PROCESSI ARTISTICI DI SCRITTURA, 1980
“La scrittura alfabetica, basandosi su un sistema di segni che riproducono la voce umana, non è più sufficiente a registrare, comunicare, esprimere il complesso mondo moderno. In questo libro l’autore cerca di indicare i lavori in corso di alcuni artisti, fra i molti che operano in tale direzione, i quali, servendosi di altri segni e di altri sistemi oltre a quello alfabetico, stanno dando corpo a una Nuova Scrittura”.
La scoperta del pentagono
Montù Aldo, Rossi Vania, Zamboni AnnaMaria, La scoperta del pentagono. Più di 400 aspetti di forme a struttura pentagonale, 1981
Colore: Codice e Norma
Silvestrini, Narciso, Tornaghi, Ave, Colore: codice e norma. Il colore nelle norme di sicurezza, nei codici di identificazone nell’informazione scientifica, 1981
Creatività nella tessitura
Renata Bonfanti, Creatività nella tessitura. Gli strumenti, i materiali e le tecniche, 1982
“La tessitura non è la maglieria, non è il feltro, non è il panno. Soltanto intrecciando filati della stessa natura o di materiali diversi si ottengono tessuti molto vari e insoliti”.
Uno spettacolo di luce
Castiglioni, P. M. P. , Mosconi, Davide, Munari, Bruno, Uno spettacolo di luce. Sorgenti luminose usate per il loro colore,
Modelli di Bionica
Scarpa, Giorgio, Modelli di bionica. Capire la natura attraverso i modelli
Ritmi e simmetrie
Gilardi, Mario, Ritmi e simmetrie. Strutture algebriche e reticoli modulari dagli arabi al computer, 1986